Corsica, da Bastia a Corte, cosa vedere

Scritto da Redazione | luglio 10, 2025 0
Saint Florent (Corsica), veduta del porticciolo    credits  Alberto Campanile

Saint Florent (Corsica), veduta del porticciolo credits Alberto Campanile

Oggi è L’île de la Beauté, l’isola della bellezza, ma, già diversi secoli fa, i greci l’avevano battezzata Kallistè, la più bella.

E come dar loro torto? La Corsica stupisce per le baie solitarie di sabbia finissima, le montagne incappucciate di neve, le insenature dall’acqua così trasparente da sembrare priva di consistenza.

E poi ci sono le città, i borghi, con le architetture e i monumenti che testimoniano un passato movimentato, con il passaggio di Greci, Cartaginesi, Romani, Saraceni,  Genovesi e, ultimi, i Francesi.

Non ci si deve quindi stupire se i suoi abitanti abbiano preferito vivere nell’entroterra, al riparo dalle navi degli invasori, lasciando a controllo della costa torri di guardia e imponenti complessi architettonici arroccati in posizioni dominanti.

Ma. scopriamoli insieme, lungo un itinerario che parte da Bastia, tradizionale approdo dei traghetti da e per il conteniente, esplora la costa nordorientale lungo l’inconfondibile forma a dito indice della Corsica e arriva nel suo cuore più recondito e selvaggio, Corte.  Pronti a partire?

CORSICA,  COSA VEDERE, BASTIA

Bastia (Corsica), veduta della Cittadella  credits  Bastia Tourism

Bastia (Corsica), veduta della Cittadella credits Bastia Tourism

Fondata nella seconda metà del Trecento dai genovesi sulla costa nordorientale, Bastia è, per abitanti, la seconda città dell’isola.

Una destinazione piacevolissima, scandita da tre quartieri principali, Cittadella, Vieux Port e Place Saint-Nicolas.

La bastilla, vero e proprio maniero fortificato, fu eretta dal governatore Lionello Lomellino sulla sommità di un promontorio da cui si potevano controllare gli spostamenti delle navi, la costa e le incursioni di Arrigo della Rocca, accanito oppositore alla dominazione genovese in Corsica.

All’ombra dei bastioni si sviluppò così la Citadelle o Terra Nuova, un quartiere oggi ben restaurato, il cui fulcro è Place du Donjon.

Qui, merita una visita il Palazzo dei Governatori  (Palais du Gouverneurs), che ospitò il governatore genovese, con il suo seguito di cavalieri e notabili, prima di diventare una prigione; mentre oggi è sede del Musée d’Éthnographie Corse.

Di fronte al palazzo, s’incontra il Bar de la Citadelle dalla cui terrazza si ha un’impareggiabile vista dell’antico Porto Cardo, ribattezzato Vieux Port (Porto Vecchio), con le abitazioni arroccate che guardano la marina.

Nelle giornate limpide lo sguardo si perde lungo la linea del mare fino a catturare la costa dell’Isola d’Elba.

A torto Bastia è considerata una città di passaggio, dove si arriva e si parte con il traghetto, perché il centro storico conserva monumenti e angoli deliziosi.

Bastia (corsica), i colori caldi degli edifici storici

Bastia (corsica), i colori caldi degli edifici storici  credits  Bastia Tourism

La cosa migliore è visitarla a piedi, partendo da Place Saint Nicolas, il salotto buono, dove ci si può gustare un caffè ai tavolini dei bistrot.

D’obbligo è una sosta alla storica Maison Mattei, per gustare l’originale Cap Corse, rosso, alcolico, leggermente amaro, è il celebre aperitivo a base di chinino, creato dalla storica e premiata ditta oltre un secolo e mezzo fa.

La domenica mattina, la piazza si anima per il mercatino delle pulci all’ombra delle palme e della statua di Napoleone.

A Bastia, vale inoltre la pena concedersi una visitina le botteghe di specialità corse, in particolare di formaggi ed insaccati. Come il figatellu, una sorta di salsiccia di fegato maiale, spesso consumata cotta alla griglia.

A sud della piazza, s’incontrano due gioielli del Seicento: l’Oratoire de Saint Roch, con il bellissimo organo di noce finemente intarsiato e dorato, e l’Oratoire de l’Immaculée Conception.

Sempre nel cuore del centro storico merita una visita anche la Chiesa di Saint Jean Baptiste, con i due slanciati campanili affacciati su Vieux Port.

COSA  VEDERE, DA BASTIA  A  CORTE

Saint Florent (Corsica), veduta del porto turistico credits  Alberto Campanile

Saint Florent (Corsica), veduta del porto turistico credits Alberto Campanile

Da Bastia, partiamo alla volta di Corte, seguendo la via più breve e agevole, la N193, che dopo aver percorso un tratto di costa, s’insinua all’interno.

Arrivati al limite sud occidentale di Cap Corse, merita senz’altro una visita  Saint Florent, un borgo ridente e colorato, affacciato sul mare e dominato da colline.

Ci si può limitare alla visita del porticciolo e dei vivaci localini del centro storico oppure si può affrontare una bella passeggiata lungo la Côte des Agriates che, in circa tre ore, consente di raggiungere la Tour Mortella, da cui si può proseguire per la Plage de Loto nel Desert des Agriates.

Altra meta ambita dagli appassionati di trekking è Corte, nel cuore dell’isola (si raggiunge seguendo la sopracitata N193, siamo a circa 70 km da Bastia).

Lambito dai fiumi Tavignano e Restonica, anche il suo centro storico si presenta arroccato su un un dirupo dominato da la Citadelle, una fortificazione del XV e XVIII secolo, ben visibile anche da lontano che, dal 1997,  ospita il Musée de la Corse, con una sezione dedicata ai pastori e al mondo contadino e un’ altra alla società corsa contemporanea, con rifermenti all’industria e al turismo.

Qui, per il viaggiatore goloso, si annidano due soste imperdibili presso altrettante fornitissime botteghe storiche: Alimentation Ghionga, in Rue du Vieux Marché e L’Andatu, al 26 di Cours Paoli.

Entrambe offrono un’ampia scelta di specialità isolane, dai vini alla birra locale, dal lonzo al brucciu, un formaggio morbido ottenuto con latte e siero di pecora o di capra.

La Corsica dei buongustai, i formaggi di pecora  e capra credits  Alberto Campanile

La Corsica dei buongustai, i formaggi di pecora e capra credits Alberto Campanile

A Corte, la strada principale, Cours Pascal Paoli, è dedicata al patriota “u babbu di a Patria”, che formò il primo governo democratico nella seconda metà del Settecento.

Patriota dell’indipendenza e della neonata nazione corsa, Paoli fondò la prima stamperia e la prima Università della Corsica, che ospita oggi oltre 4000 studenti.

Come si diceva, Corte è molto apprezzata dagli amanti della natura, si trova nel cuore del Parco Regionale Naturale della Corsical’anima selvaggia dell’isola. Montagne alte e severe, dove la neve indugia a sciogliersi nei canaloni poco battuti dal sole e sulle cime del Monte Cinto (2707 m) o del Monte Rotondo (2625 m), i rilievi più alti dell’isola.

Un mondo di gole profonde, solcate da torrenti impetuosi, che fanno la felicità degli appassionati di canyoning, ma anche di foreste freschissime e verdissime, con esemplari di pino che superano i 40 metri.

UN'escursione nel Parco Regionale Naturale della Corsica   credits Alberto Campanile

UN’escursione nel Parco Regionale Naturale della Corsica credits Alberto Campanile

Un eden di circa 350000 ettari, rifugio di cinghiali, volpi, cervi, mufloni e anche del gipeto, il più grande degli avvoltoi europei.

Istituito nel maggio del 1972 il Parco occupa circa il 40 per cento della superficie della Corsica e coinvolge ben 145 comuni; un enorme polmone verde attraversato dal Grande Randonnée (GR20), grandioso tempio dell’escursionismo, con passeggiate che vanno da poche ore a intere giornate.

ARTICOLI  CORRELATI

Corsica Buongustaia

POST SUCCESSIVO White Carrara, proseguono le visite gratuite
POST PRECEDENTE Pic-Nice tra le vigne del Friuli