Basilicata / Marmo Melandro, territorio di gusto

Scritto da Redazione | luglio 19, 2015 0

A nord ovest di Potenza, in Basilicata, il Marmo Melandro è una terra antica e rurale, che invita a un turismo slow, attento al paesaggio, alle tradizioni, ai sapori del territorio. Ce lo racconta la giornalista Cinzia dal Brolo, che ha avuto modo di scoprirne l’anima più profonda e verace.

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Il Marmo Melandro comprende una quindicina di borghi storici, arroccati per lo più sulla sommità dei colli; piccoli gioielli d’epoca medievale, ben conservati, dove la vita scorre a ritmi lenti e le tradizioni sono rimaste quasi immutate. La ruralità è l’anima del territorio, per questo le istituzioni locali puntano su un turismo slow, con proposte e itinerari adatti a chi ama la natura e il relax. Dalla sinergia tra pubblico e privato è nato così il progetto VerdeGusto, che fa leva sulle due eccellenze: cibo e paesaggio.

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Oltre a essere la principale fonte di reddito, l’agricoltura consente di portare in tavola tutte le bontà della tradizione: olio, verdure, salumi (capocollo, soppressata, lonzetta di suino nero..), formaggi (caciocavallo, ricotta) e vini, tra cui il rinomato Aglianico del Vulture, un rosso generoso, che sprigiona tutta la forza di questa terra. Il paesino di Sant’Angelo alle Fratte, famoso per ospitare ogni anno dal 12 al 15 agosto la rassegna Cantine Aperte, si caratterizza per la fitta serie di piccole cantine affacciate a ridosso del paese, lungo un costone roccioso. Picerno è invece famoso per la lavorazione della carne di maiale; da solo, detiene il 70% della produzione regionale e a breve, inaugurerà un Museo multimediale dedicato ai Salumi e alla loro filiera.

Un prodotto che sulle tavole lucane non manca mai è il peperone. Dolce e piccante, fresco o essiccato, ridotto in polvere, fritto, gustato da solo o unito alla pasta fatta in casa è un’autentica squisitezza. Molto apprezzato anche per gli effetti benefici e le proprietà curative.

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Nel Marmo Melandro, la natura domina incontrastata, tra boschi e altopiani, fiumi e valli solitarie. Un paesaggio di rara bellezza, con luoghi emozionanti come il Parco dei Colori, nei pressi di Castelgrande, con la Casa delle Farfalle e l’Osservatorio Astronomico, che vanta il secondo telescopio d’Italia per dimensioni ed è destinato a diventare un vero e proprio polo della ricerca scientifica. Interessante anche il percorso ludico-creativo La Casa delle Fiabe, ideato dal comune di Bella, dove i bambini imparano a conoscere il territorio in prima persona. Altro luogo magico è l’Archeoparco del Basileus, vicino a Baragiano, su una collina che domina un’ampia vallata alla confluenza di fiumi che collegano la Basilicata alla Campania. Si tratta di un sito archeologico che raccoglie armi, monili, utensili, vasellame dal VI al V secolo a.C. e dove giochi e rappresentazioni offrono lo spunto per un viaggio emozionale nella storia e nel mito.

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foto Massimo Vicinanza / FullPress Agency

Notevole, infine, anche il patrimonio storico artistico del Marmo Melandro, con borghi dipinti, come Satriano di Lucania, dove un centinaio di murales colorati vivacizzano case e strade. A Vietri di Potenza spicca un delizioso centro storico arricchito dalla chiesa madre di San Nicola di Mira. Muro Lucano svetta su un’altura di 700 metri e conserva intatta l’impronta medievale del centro storico, con il Castello, la Cattedrale e il Palazzo Vescovile. E’ famoso, inoltre, per aver dato i natali a San Gerardo Maiella, patrono della Basilicata.

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foto Massimo Vicinanza / FullPress Agency

A Brienza, 5mila anime e tanta vivacità, domina invece il Castello Caracciolo, avvolto da una cinta muraria quasi intatta, ancora sottoposto a restauri e parzialmente adibito a mostre ed eventi culturali. Altro piccolo gioiello è Sasso di Lucania, circondato da boschi e montagne, con un centro storico ben conservato e un interessante progetto di albergo diffuso, nato dal recupero di alcune case del borgo. Infine, Savoia di Lucania, nota per aver dato i natali all’anarchico Giovanni Passannante, che, nel 1878, mise in atto un attentato, fallito, alla vita del re Umberto I. In seguito a questo fatto, il paese fu costretto a cambiare il proprio nome da Salvia in Savoia.

I Paesi del Csr Marmo Melandro aderiscono al circuito VerdeGusto, network di strutture ricettive e di ristorazione rurali di qualità, regolamentato da un apposito Disciplinare.

Link utili: www.verdegusto.it   www.csrmarmomelandro.it/  www.fullpressagency.it

Dove mangiare: *Agriturismo Venetucci, Savoia di Lucania, www.agriturismovenetucci.it ; *Ristorante La Botte, Satriano di Lucania, www.ristorantelabotte.pz.it ; *Agriturismo Zarita, Bella www.comune.bella.pz.it ;

Dove dormire: B&B Il Rifugio della Luna, Satriano www.rifugiodellaluna.it/ ; FattoriaBio e B&B Al Castello, a Satriano di Lucania.  

Cinzia dal Brolo

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